Itinerario a piedi

4,67 km
2 ore

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A piedi tra vie sacre e sepolcri

Il volo di un’aquila al momento della fondazione o il fiume che la lambiva sono all’origine del suo nome?
Lascio a te scegliere quale delle due ipotesi ritenere valida.

Certo è che ti trovi in uno dei luoghi più importanti dell’antichità e di questo, mio malgrado ti parlerò alternando il mio racconto con delle curiosità che ti accompagneranno durante la passeggiata. Il percorso che ti propongo è infatti un misto di storia, leggenda, territorio, natura e parte proprio dalla basilica di Aquileia, che domina Piazza Capitolo e che sono certa avrai già visitato. Se non l’hai fatto mettilo in programma, perché all’interno ti aspettano oltre dieci secoli di storia e, anche se non sei particolarmente attratto dall’arte, il raffinato mosaico del pavimento toccherà le corde delle tue emozioni con la sua bellezza. Siamo nel cuore della Bassa Pianura Friulana, un’area caratterizzata dall’acqua di risorgiva, acqua che zampilla dal terreno spontaneamente. Ciononostante, ti suggerisco di riempire la tua borraccia prima della partenza magari proprio con l’acqua fresca che esce dalla fontana in Piazza Capitolo. Rivolgendo lo sguardo alla Basilica svolta a destra, vedi le due colonne? Chissà che cosa ci fanno due colonne proprio qui. Indicano il luogo dove un tempo si ergeva il palazzo del Patriarca, un’autorità religiosa che ha contrassegnato molto secoli della storia di un ampio territorio che si estendeva da Aquileia fino all’attuale Ungheria verso Est e a Como verso Ovest. Proseguendo sempre dritto, imbocca la stradina sterrata. Stai costeggiando il Cimitero degli Eroi, restaurato di recente, che conserva le spoglie dei caduti del primo conflitto bellico. Da qui è partita la salma del Milite Ignoto, scelta da Maria Bergamas, a rappresentare le tante madri colpite dalla perdita di un figlio durante gli atroci massacri bellici. Nel 1921 la salma del soldato partì da Aquileia per raggiungere Roma dove riposa a Piazza Venezia, nell’ Altare della Patria. I cipressi lungo questo tuo percorso dominano la scena. Te li troverai a sinistra e davanti, che fiancheggiano un viale. Ah, sì! Il cipresso. Il suo portamento eretto, le sue snelle fattezze e il profumo aromatico mi affascinano e poi che dire dei giochi di luce che si creano lungo questo viale? Emanano una sensazione di magia. Respira profondamente, secondo alcune teorie l’aria aromatica sprigionata da questi alberi allentano lo stress e aumentano la concentrazione! Ne abbiamo tutti bisogno, che ne pensi? Fin dall’antichità questo albero ha evocato l’idea dell’immortalità per le foglie sempre verdi e per il legno incorruttibile.

La Via Sacra, che stai percorrendo, realizzata lungo quello che un tempo era il corso di due fiumi che lambivano l’antica Aquilis, oggi testimonia l’importanza emporiale che questo luogo svolse nell’antichità.

Qui c’era il porto fluviale d’epoca romana, i resti portati alla luce dagli inizi del secolo scorso narrano la storia di questo luogo: i magazzini, i punti di attracco. Me lo immagino pullulare di gente, con navi di piccole e grandi dimensioni attraccate, intente a farsi caricare le anfore per partire verso altri lidi o a consegnare merci preziose alla città. Le anfore ritrovate durante le campagne di scavi e oggi conservate al Museo archeologico nazionale, ci aiutano a disegnare le rotte che queste imbarcazioni seguivano. Se sei arrivato in fondo alla Via Sacra non ti resta che attraversare la Via Gemina, una delle strade tracciate per facilitare i commerci, che collegava Aquileia ad Emona (l’attuale Lubiana), Un breve viale delimitato da capitelli posti su colonne moderne ti accompagnano fino alla piazza dove si affaccia il museo paleocristiano. Prosegui ancora per alcuni passi e sulla tua destra un’insegna, un invito a una breve sosta per assaggiare un buon bicchiere di vino. Decidi tu, ti consiglio però di sbirciare dal cancello. La villa che intravedi era la dimora di una famiglia che dava lavoro nell’Ottocento a migliaia di persone. Possedeva un cotonificio, mulini, terre per la produzione di barbabietole da zucchero. Oggi i discendenti continuano la tradizione di famiglia con la produzione di vini. La strada da percorrere per proseguire è la via delle vigne vecchie, attraversa la via Julia Augusta, costruita dai Romani per collegare Aquileia con il Norico a Nord. Il tuo percorso attraversa ora la campagna, ulivi e vigneti si alternano. L’ulivo è stato introdotto in Friuli proprio dai Romani che avevano creato ad Aquileia un grande centro di trasporto e commercializzazione del prezioso olio di oliva. In questo territorio veniva prodotto anche un vino rosso, Pucinum, amato da Livia, la consorte dell’imperatore Augusto! Restando nel mondo femminile, poco distante dal Cimitero, sulla sinistra vedrai dietro ad una recinzione ciò che resta del decumano di Aratra Gallia, dal nome di chi lo commissionò. Un breve tratto di una strada su cui probabilmente si affacciavano importanti domus romane. Qui e là, scavi archeologici ancora in corso, il campanile maestoso che si scorge ovunque. Preparati a una deviazione per una breve sosta al sepolcreto. L’antico cimitero! Osserva il luogo dei morti per acquisire dettagli sulla vita dei vivi! Ti stai avvicinando al punto di partenza: Aquileia la città che raggiunse in epoca imperiale una popolazione di quasi centomila abitanti è oggi un piccolo paese che ha custodito gelosamente i suoi gioielli, un libro di storia che aggiunge pagina dopo pagina grazie al lavoro certosino degli archeologi e che si svela ad un visitatore attento che, come te, passo dopo passo sono certa è riuscito a coglierne l’importanza!